La storia di Me Medesimo: Indiana Jones

Pubblicato da Fabio il

Questo è un racconto nel racconto.

Una storia che non troverai scritta da nessun’altra parte, dove si intrecciano i ruoli tra i due protagonisti Me Medesimo ed Indiana Jones a tal punto da considerarli un’unica persona.

Tutto inizia a Prato di Campoli dove due escursionisti si preparano a salire su a Pizzo Deta per trascorrere la notte nel rifugio Ciuffarella e riscendere all’ alba del giorno dopo.

Punto di partenza

Segni premonitori

Ma c’è qualcosa di diverso: uno strano odore di caffè…….il caffè accidentalmente è uscito dal thermos impregnando la borsa e il suo contenuto, imbrattando dei fogli bianchi, o almeno credevamo fossero bianchi.
Il caffè evidenzia degli strani segni che prima non erano visibili e ai quali non diamo importanza, solo durante il percorso capiremo il loro significato.

Il tempo per chiudere il thermos ed impedire altre fuoriuscite, controllare che tutto l’occorrente fosse nello zaino e si parte.

Pensiamo a camminare

Il primo tratto è sul prato ma è piuttosto lungo tant’è che prima di lasciarlo già si comincia a sudare ed a respirare affannosamente.
Nella mente partono tanti pensieri, ma uno più degli altri sembra non abbondonarmi, anzi è talmente vivo che non riesco a distinguerlo con la realtà.

Come in un miraggio nel deserto

“Un elicottero atterra vicino al parcheggio, dalla strada arriva una Jeep, vecchio tipo” siamo lontani ma la scena la vediamo come se fossimo lì.
Ma ma…. non può essere ”.

La curiosità è troppo forte che guardo di nuovo giù dalla Jeep scende un tipo con un cappello marrone e una camicia bianca, sembra Indiana Jones, guardo e riguardo, si è proprio lui, ma sono sveglio? Cosa ci fa qui Indiana Jones? Con molta sorpresa osservo bene la scena e vedo che, appena sceso dalla jeep, con un salto molto deciso sale su un elicottero che subito dopo parte verso la faggeta, nella nostra stessa direzione. 

Il sentiero diventa più faticoso e la mente si concentra sul percorso e sulle forze necessarie per effettuarlo, respiro dopo respiro ci lasciamo coinvolgere dalla natura e diventiamo parte della nostra montagna. La primavera sta per esplodere e questo si avverte, tanti fiori nelle zone umide e gli alberi anche se senza foglie hanno tante gemme sui rami.

Arriviamo in un varco, molti lo chiamano la “Pisciata della Vacca” (detto Verolano) , forse perché si crea una pozzanghera sempre presente, la vacca qui ricorda che trova l’acqua e vi torna per bere.
L’elicottero vola sopra le nostre teste, sembra osservarci.

Dalla mia radio arriva una comunicazione:
Indiana Jones a Me Medesimo……. Indiana Jones a Me Medesimo

Prendo la radio e rispondo:
Me Medesimo a Indiana Jones. …Me Medesimo a Indiana Jones. Passo

Indiana Jones:
Vicino alla pozza delle vacche c’è un amuleto, prendilo e rimettiti subito in cammino senza perdere tempo. Passo

Me Medesimo:
Ma che Indiana Jones sei! Uno atletico ed avventuroso come te, si fa accompagnare dall’elicottero, per salire a Pizzo Deta……Passo

Indiana Jones:
Io sono furbo, non come te che fatichi. Anzi devi muoverti, perché i Tedeschi, che ti stanno inseguendo, potrebbero raggiungerti. Passo

Me Medesimo:
Ma cosa dici, tu sei fuggito ed ora i tuoi inseguitori sono sulle mie tracce?  Passo

Indiana Jones:
Ti sbagli inseguono proprio te. Passo

Me Medesimo:
Non ho niente io di così importante, perché dovrebbero seguirmi? Passo

Indiana Jones:
Le macchie di caffè hanno richiamato le antiche leggende e i tedeschi vogliono le tue mappe. Passo

Guardo giù e vedo che delle camionette tedesche si fermano nel piazzale, scendono molti soldati ed iniziano a marciare verso di me.

Indiana Jones:
Me Medesimo dai non fermati ti aspetto al rifugio. Passo

Me Medesimo:
617 e poi 1800. Passo

Indiana Jones:
Che codice è questo? Non capisco io figurati i tedeschi. Passo

Me Medesimo:
Seguo il sentiero 617 dei monti Ernici fino a quota 1800 metri, poi costa costa, ti raggiungo al Rifugio. Passo

Indiana Jones:
Ok! ho capito, ma rimani sul sentiero, se tagli nel tratto dove non c’è il bosco, rischi di cadere nelle trappole che ho messo per fermare i tedeschi. Passo

Il rumore dell’elicottero si allontana, preso l’amuleto, si sale senza girarsi dietro, sasso dopo sasso si avanza, il rifugio si trova a est ma il sentiero 617 piega verso ovest.

Una vocina nella testa mi dice:
Signore. Passa lì dove non c’è il bosco farai prima.
  E di nuovo…
Signore Passa lì dove non c’è il bosco farai prima.

Effettivamente deviando in quella direzione si accorcerebbe di tanto, pur essendo più ripido.
La vocina insiste, insiste, ma io.. Me Medesimo, preferisco il sentiero battuto anche se più lungo, è di sicuro, più comodo.

L’ eco della montagna trasferisce i rumori di fondo valle, i tedeschi hanno lasciato il prato imboccando il sentiero 617.
Tengo d’occhio il navigatore GPS, mi serve per controllare la quota 1800m, si trova appena usciti dal bosco., ma non poteva essere che così, le piante difficilmente crescono così in alto.
Quindi esco dal sentiero andando verso est e rimanendo in quota.

Il percorso diventa più impegnativo anche se in piano, ogni tanto qualche solco tracciato dai bovini ci aiuta.
A metà strada ci troviamo nel punto senza alberi dove saremmo usciti se avessimo fatto la scorciatoia, qui sentiamo un boato, le trappole dimensionali hanno fermato i tedeschi, trasportandoli in un altro luogo.

Il rifugio Ciuffarella è vicino, ci affrettiamo per raggiungere l’elicottero, ma questo subito riparte.
Che delusione tanta fatica per incontrare Indiana Jones e lui nemmeno ci aspetta. Forse ci avrebbe dato altri utili consigli ma in poco tempo sparisce e ci lascia completamente soli in questo silenzioso e misterioso posto.
Qui c’è ancora neve, l’inverno in quota non è ancora andato via, le temperature sono piuttosto basse e di notte sicuramente si abbasseranno. Meglio dormire nel rifugio questa notte.

Rifugio Ciuffarella

Camminiamo con circospezione, osservando tutto ciò che ci circonda, di cose strane oggi ne sono già accadute tante.
Il rifugio è chiuso ma non a chiave, riusciamo ad aprire i chiavistelli ed entrare.

E’ piccolo ma piuttosto carino, al suo interno osserviamo: una piccola cucina usata di recente, sulla quale era ancora poggiata una pentola che sapeva di carbone, un tavolo con cinque o sei sgabelli, due letti a castello con almeno sei posti, dei quadri con foto di montagne del luogo, una serie di utensili.

La nostra attenzione viene catturata da una piccola scatola al centro del tavolo.
Cosa ci sarà dentro?
Prendiamo coraggio e la apriamo, vediamo un piccolo foglio bianco piegato, forse sarà un messaggio di indiana Jones!

Si è proprio un messaggio e dice:

" Tu Me Medesimo che sei giunto fin qui seguendo i miei consigli, ora segui questa procedura:
Prendi la pergamena impregnata di caffè
Prendi l'amuleto trovato vicino la pozza delle vacche.
Vai sopra cresta dietro il rifugio ed accendi un fuoco.
Aspetta che il sole tramonti ed esca la luna.
Ci sarà una Luna Rosa molto particolare che con la sua luce ti svelerà il segreto della pergamena.

Tu dovrai posizionare la pergamena in direzione nord, poggiare l’amuleto su di essa in direzione 100,8 di Azimut corrispondente alla posizione della luna ed aspettare che le fiamme del fuoco evidenzino i segni e le scritture sulla pergamena.
Se la procedura verrà eseguita perfettamente, ti sarà mostrata la direzione che dovrai prendere domani mattina, per raggiungere il Viandante Guida "

Il messaggio è molto chiaro, per cui ci mettiamo subito all’ opera prima che si faccia buio.
Intorno al rifugio nel bosco raccogliamo i rami spezzati dal vento forte di questo inverno, accendiamo il fuoco sopra la cresta dove si apre il panorama verso Est, il cielo è rosa, il sole dietro le creste sta tramontando.

E’ un venerdi santo del 19 Aprile 2019.
Il tramonto del sole (19:51) ed alba della Luna (19:58) quasi coincidono. Ecco svelato la particolarità della Luna Piena di stasera. Per pochi minuti la Luna sarà Rosa mostrandoci la strada del cammino sulla pergamena.
Tutto pronto, fuoco acceso, la procedura con noi.

Atmosfera incredibile

Sono quasi le otto ed aspettiamo che la luna faccia capolino. Le nuvole sull’orizzonte possono coprire il momento cruciale. A volte le nuvole arricchiscono la scena, ma questa volta tutto sarà perfetto.

Finalmente vediamo sorgere la luna….. è veramente ROSA, una splendida luna piena che ci riempie l’animo di gioia.

Luna Rosa

In un primo momento ci lasciamo stregare dai colori di questo spettacolare evento, ma subito dopo ci ricordiamo che abbiamo una procedura da eseguire. Prendiamo la pergamena avvicinandola al fuoco e magicamente compare una mappa, mettiamo l’amuleto posizionato nel modo richiesto e subito ruotando ci indica con una freccia la direzione da prendere al sorgere del sole per ricevere altre indicazioni dal ” Viandante Guida

La luna Rosa magicamente ha trasformato quei semplici ed insignificanti fogli impregnati di caffe in una vera e propria mappa per raggiungere il “ Viandante Guida


Rientriamo nel rifugio, incomincia a fare freddo, le temperature sono più basse e di notte arrivano anche a 3 o 4 a gradi. Portiamo con noi i sacchi a pelo, ci infiliamo dentro come delle mummie, e proviamo a dormire, ci giriamo e rigiriamo cercando la posizione giusta e soprattutto cercando un po’ di calore ma il freddo ci fa dormire poco.
Finalmente sono le 5:40, ci alziamo ed usciamo dal rifugio per raggiungere la cresta ed assistere all alba del nuovo giorno.

Fa molto freddo, ci muoviamo per riscaldare i muscoli, dopo mezza ora finalmente le montagne circostanti sono illuminate dai primi raggi di sole, da lì a poco anche noi che siamo più bassi veniamo illuminati, la luce ci riscalda e ci abbaglia da non riuscire ad immortalare questo momento nei nostri scatti, che peccato peró. Tutto cambia con il sole, questo ci é di buon auspicio per iniziare la nostra giornata.

Si torna al rifugio, abbiamo tutto l’occorrente per una accogliente colazione, riscaldiamo il latte e il caffè e lo versiamo fumante dentro le tazze.
Piccoli momenti che ci ricorda il vivere quotidiano.


È ora di seguire la direzione dell’amuleto.
Rimettiamo tutto in ordine, come l’abbiamo trovato, ci accertiamo di chiudere la porta del rifugio con il chiavistello, borsa in spalla e si parte.

Il sole sulla nostra destra ci riscalda, dopo un po’ dobbiamo toglierci il giubbotto e i guanti.
Pizzo Deta è difronte a noi, ancora pochi passi e siamo in cima, la croce e la madonnina ci accolgono regalandoci sempre belle emozioni, stare qua su ci regala un panorama a 360°, siamo circondati dalle vette più alte dei Monti Ernici da una parte mentre dall’ altra c e un ottimo affaccio sull’ Abbruzzo. Monte Viglio, il Velino, il Gran Sasso, la Maiella, sono davanti a noi, sembra poterle toccare.

Qui è presente il libro di vetta, come è nostra abitudine, lo apriamo per lasciare una dedica, ma questa volta notiamo subito qualcosa di strano: dalle ultime pagine, scorgiamo una piuma……apriamo la pagina e troviamo con molta sorpresa un messaggio di Indiana Jones :

" Me Medesimo sono contento che sei arrivato fin qui, bravo sei riuscito a trovare la linea invisibile che ti ha condotto in questo luogo.
Ora aspetta qui, incontrerai il Viandante Guida. Ascolta bene le sue sagge parole e fanne buon uso perché non è permesso a tutti un simile incontro "

Mentre aspettiamo e riposiamo, facciamo un piccolo break senza mai distogliere lo sguardo dalle meraviglie che questo posto ci prospetta,
Siamo stati i primi ad arrivare e non si vedono altri escursionisti, ma è ancora presto, siamo ansiosi di vedere il viandante guida e soprattutto ci domandiamo come riusciremo a riconoscerlo.

Vediamo arrivare da lontano tre ragazzi, potrebbe essere uno di loro, ma il fracasso che fanno mentre salgono ci fa subito cambiare idea Un viandante guida conosce bene le regole della montagna e sa benissimo che bisogna rispettare i silenzi della natura, cosa che i tre ragazzi non stavano assolutamente facendo.

Dopo un pò vediamo arrivare dal sentiero 617 un solitario con un zaino minuscolo, ci saluta a malapena e subito si rimette in cammino….. Non è neanche lui.

Quattro cani, un colly e 3 bassotti spuntano dalla rocce, con loro un tipo asciutto senza capelli.
Subito esordisce con una frase:
Siete partiti a buon ora!

Viandante Guida

Si capisce subito che è un tipo molto socievole, infatti inizia a raccontarci molte cose,
si chiama Pietro e viene in montagna da molti anni, anche se negli ultimi tempi per problemi di salute ha dovuto rallentare le sue escursioni.

Quattro chiacchiere e si apre un mondo, lui è uno dei costruttori del rifugio Ciuffarella, creato da un gruppo di amici amanti di queste vette. Hanno portato con i muli il materiale quassù e con molta dedizione curato ogni particolare.
Circa dieci anni fa lo hanno costruito (2009) chiamandolo Ciuffarella in ricordo di un componente che ormai non c’è più.
Ci consiglia di scendere a Forca Palomba, perché scendere al Vallone prima è più impegnativo e con possibilità di incontrare le vipere.
Tutto mi è chiaro, è lui il nostro viandante i guida indicato nel messaggio.
I cani lo seguono dappertutto, il Collly obbedisce ad un suo cenno.
Lo ringraziamo e lo salutiamo scambiandoci gli auguri di Pasqua.

Le creste sono lì davanti a noi, prima Monte Passeggio (2064) poi seguendo il sentiero 616 con il versante a nord innevato ecco Monte Fragara (2005) una dopo l’altra delle creste senza nome, infine Monte Scalelle (1837) un panorama sugli Ernici superlativo con la vista anche di Trisulti.
Da Scalelle una perdita di quota considerevole fino Forca Palomba (1550).

Dalla Forca lasciamo il sentiero 616 seguendo un altro sentiero poco usato che ci riporta al parcheggio.
I messaggi di Indiana Jones ci hanno accompagnato in questa esperienza .Ora forse capisco perché aveva tanta fretta e non ci aveva aspettato al rifugio, doveva nascondere i messaggi per indicarci la strada che ci avrebbe portato al Viandante Guida.

Sono state 21 ore eccezionali dove la fantasia ci ha regalato momenti stupendi.
“L’ascesa di una montagna porta a conoscere di più il nostro io, superare la fatica ci fa spaziare con la mente e fare sogni ad occhi aperti ………. E pensare a cose incredibili”

Di reale però qualcosa c’è …
…. Il caffè è uscito davvero macchiando le nostre mappe.
…. La Pozza della Vacca esiste
…. Un elicottero davvero ci ha sorvolato.
…. Il rifugio si trova a 1778 m sotto Pizzo Deta
…. Pietro, davvero l’abbiamo incontrato.
…. Il 19 aprile 2019 la luna Rosa Piena di un venerdì santo ci ha stregato l’ anima la mente

E di irreale cosa c’è…..? lo lasciamo scoprire a voi….
Tornato a casa e togliendo gli oggetti dallo zaino trovo la mappa con una grande freccia rossa…..

Ecco il percorso dove abbiamo vissuto questa avventura.

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Fabio

Sono appassionato della montagna per la sua attrazione di Spazio e Libertà. Tanto da diventare una Guida per far provare anche a voi questa sensazione. Guida Ambientali Escursionistiche iscritte al Registro Nazionale AIGAE Numero Inscritto LA532 Associazione Italiana Guide Ambientali, operanti nel settore in base alla Legge 14 gennaio 2013, n°4

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