Avventura sulla Neve

Pubblicato da indiana trek il

Le Mainarde una volta visitate non puoi più non amarle.
20 Marzo quasi all’equinozio di primavera, le previsioni di oggi non sono proibitive ma rimangono tuttavia invernali.
In questa escursione abbiamo visto il sole solo arrivando in auto, poi lentamente in special modo in quota si è chiuso tutto nevicando anche, come da previsioni.

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La traccia segue le impronte sulla neve degli escursionisti passati qui i giorni precedenti, è il classico percorso per giungere sopra al Passo dei Monaci, passando dentro il Vallone della Meta, non si incontrano problemi particolari si sale normale, la neve è compatta e non si sprofonda, quest’anno sono state scarse le precipitazioni, comunque tutto intorno a noi è bianco.
Sopra al Passo dei Monaci siamo difronte al Monte Meta, senza però vederlo, tutto è coperto da nuvole, la nostra destinazione è sul lato opposto …. Monte Metuccia.
Tutto cambia una volta presa la destinazione, vento frontale, le nuvole ci avvolgono e le tracce che vediamo sono solo le nostre quando ci voltiamo dietro.
Calziamo i ramponi, proseguendo ci aiutiamo con il GPS, la visibilità è molto ridotta, siamo sulla cresta e quindi bisogna stare attenti, vicinissimo c’è il dirupo verso il Molise.
Incontriamo altri due escursionisti muniti di sci, anche loro volevano riscendere in prossimità del Metuccia, invece tornano indietro per la scarsa visibilità.
La nostra avventura comincia qui, fin qui era nella normalità, fare il tratto che manca per arrivare al nostro obbiettivo è risultato tutt’altro che semplice.
Bello è stato ricercare la Grotta del Brigante, quasi chiusa dalla neve ci appare davanti, sembra più una voragine che una grotta.
Completamente avvolti dalla nebbia, ci dirigiamo verso il nulla scorgendo dirupi sia a destra che a sinistra, fatto sta che facciamo un giro tondo ritrovandoci allo stesso punto, cioè alla grotta.
Decidiamo di passare più in basso sotto la stessa grotta, riuscendo così andare avanti in sicurezza, riprendendo la direzione per il nostro obbiettivo.

La Grotta del Brigante dove per superare questo punto c’è voluta tanta attenzione.

Trovare il Metuccia dopo un vagare nella nebbia schivando il pericolo è stato entusiasmante.
Una croce di legno appena visibile ci fa capire che siamo arrivati, il sasso con scritto il suo nome l’abbiamo dovuto pulire, togliendo la neve ghiacciata.
Ripercorriamo le nostre impronte per tornare indietro, per poi andare verso sudest, aiutandoci con il GPS, salendo di quota fino arrivare al punto sulla mappa chiamato Quota 2161, questo è il nostro giro di boa, da qui si scende seguendo il canalone innevato.

Scorgiamo delle tracce di sci, sicuramente è lo stesso punto che volevano fare i due incontrati prima.
In questo tratto si perde velocemente la quota cominciando anche migliorare la visibilità.
Riparati dal vento, ci permette di fermarci e fare uno spuntino.
La nevicata si intensifica rendendo la discesa piacevole e suggestiva.
Le considerazioni finali sono di una escursione all’insegna dell’avventura, non siamo mai stati in condizioni di rinunciare, affrontando di volta in volta la situazione che ci si trovava davanti, rimanendo sempre in zona di sicurezza senza mai azzardare.
La montagna regala questo anche senza poter vedere i panorami che da quassù si potevano ammirare, è una buona scusa per tornarci e ripercorre i passi di pura adrenalina fatti oggi, dove tutto è stato meravigliosamente bianco.

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