Viviamo in un habitat pieno di messaggi, i nostri cinque sensi vengono continuamente stimolati. A molti di questi rispondiamo in automatico senza pensarci, l’evoluzione di milioni di anni ha scritto sul nostro DNA le risposte, senza che nella nostra vita vissuta, qualcuno ci abbia posto le domande.

Uno studio dell’università di Parma negli anni 80 del secolo scorso, ha dato il nome a questa reazione istintiva con I Neuroni Specchio.

In questo articolo volevo parlarvi dei suoni. Quando si pensa ad una vita serena, all’aria aperta, è perché vogliamo allontanarci al caos di tutti giorni. 

L’ udito umano può ascoltare una gamma di frequenze da 16 HZ a 16000 HZ, i suoni che il nostro cervello accetta e analizza di buon grado vanno dai 2000 HZ ai 5000 HZ, tutto il resto lo potremmo considerare come un rumore fastidioso.

Quindi va bene per il fragore delle onde su una spiaggia, il soffio del vento nel bosco, il ticchettio della pioggia. Questo schema ripetitivo convince dell’assenza di minacce, ed è scritto indelebile su ognuno di noi.

Una cosa curiosa è, che il chiacchiericcio umano non rientra nella fascia di HZ sopra citata, quindi anche le nostre discussioni sono un inquinamento, un disturbo.
Ecco ora mi spiego perché vado in montagna.

C’è solo una consonante, che non rientra in questo intervallo di frequenze, si trova sotto i 2000 Hz. Ma quarda un po, serve per far tacere, intimando di stare zitti.
È la consonante frigativa alveolare sorda.
Quando la si produce non vengono usati muscoli, basta soltanto che fuoriesce l’aria dalla bocca.
Non l’avete ancora capito stiamo parlando della consonante S, mettendoci un dito in verticale davanti alla bocca è sinonimo di fare silenzio.

Ecco che i neuroni specchio inconsapevolmente ci corrono in aiuto, immaginate un ominide primordiale che nella sua vita da nomade si trovasse difronte ad una scelta.
Andare verso dalla parte dove provengono suoni (che sono dentro la gamma di frequenze gradite) di uccelli che cantano, oppure andare dove i suoni sono tetri, vuol dire che c’è il deserto e quindi la morte.
Gli uccelli danno un segno tangibile di abbondanza, dove non manca l’acqua, la vegetazione e i frutti. Questo esempio sembra banale scontato, forse perché è scritto già sul nostro DNA.

Dall’inizio della rivoluzione industriale e con l’esplosione demografica dell’uomo, sono aumentate tutte le forme di inquinamento.
Tra cui l’inquinamento acustico, e la causa sono le nostre attività.

Uno studioso americano dedica il suo tempo, nel cercare i posti rimasti sulla terra, dove i suoni delle attività antropiche dell’uomo siano completamente assenti.

Si chiama Gordon Hampton, possiamo già dire che molti posti da lui censiti sarebbero di nuovo da verificare.
Questo progetto l’ ha chiamato :
One Square Inch of Silence
(“Un centimetro quadrato di silenzio”)

Come analizza se la zona è pura?
Utilizzando un sonometro per misurare l’antropofonia, registra i primi 15 minuti dell’alba, dove non sono presenti i suoni prodotti dall’uomo, questa zona sarà classificata come pura.
Una cinquantina di posti sono stati trovati nel mondo, nei parchi del nord America, alcuni nella regione scandinava in Europa, e per esempio zero in Francia.

“Il silenzio da salvare non è la semplice assenza di suoni o rumori. Ma è il silenzio della natura, che in realtà è una presenza….. “

Lui non è alla ricerca del silenzio assoluto, ma del silenzio privo dei rugiti dei motori.

Sono ormai pochi i posti nel mondo dove si può stare in silenzio con la sola natura.
Sta a noi guardare il futuro e scegliere la direzione giusta.

Nel video seguente Gordon mette a confronto la differenza che c’è tra la quiete rilassante della natura con i rumori del baccano moderno.

il video si può esplorare a 360° …spettacolare

Seguitelo anche su Spotify https://open.spotify.com/user/sbswan/playlist/2UurBeconmC2T1TGTiM2p7?si=wRNoqtu9RKSJ_BKBFiYNFQ

In questo altro video c’è il narratore Roberto Mercadini dove ho preso spunto.

Il coro evanescente dell’alba

Siamo fatti per stare zitti seguiamo il canto degli uccelli